Noto antiquario veneziano, fu allievo del Longhi e ritrattista prediletto di Napoleone I e Ferdinando d’Austria

Ritratto di Michelangelo Barbini eseguito da Vincenzo Casellari (Archivio del Museo Civico Vetrario di Murano)
Michelangelo Barbini nasce a San Donà di Piave nel 1780, da Domenico Barbini e Annetta Longhi. Quinto di cinque fratelli, tra i quali Andrea detto Lolli, noto maestro conzadore di Murano, si dice che, ancora in fasce, fu avviato ed apprenderà l’arte della pittura dallo zio, il noto pittore veneziano Pietro Longhi (Venezia 1701- Venezia 1785).
Valentissimo e lodatissimo pittore del suo tempo, fu il ritrattista prediletto di Napoleone I e di Ferdinando d’Austria. Agli inizi dell’800 soggiornerà, appunto, a Parigi e a Vienna, dopodiché si stabilirà definitivamente a Venezia, dove frequenterà la medio-alta borghesia veneziana, di cui farà parte.
Luigi Vianello, detto “Gigio da Muran”, scriverà di lui: “Dipinse molto a Parigi, che ammirava le sue opere. Nel 1811 andò a Vienna, ove dipinse non poco, riscuotendo applausi infiniti“.
Tornato a Venezia Michelangelo comincerà a dedicarsi all’antiquariato, attività che gli darà modo di formare una monumentale collezione di dipinti, tra originali, copie e falsi, menzionata dalle principali guide veneziane dell’epoca.
Michelangelo morirà nel 1843 a Venezia, lasciando una moglie e 2 figli (Emilia, che sposerà Giovanni Battista Breganze, un possidente vicentino, e Pietro, che fu un distinto acquarellista e pittore, morto alla giovane età di trent’anni, esattamente tre anni dopo il padre). Verrà sepolto nel cimitero di San Michele, all’epoca territorio muranese.
All’interno del Museo del vetro di Murano il ritratto di Michelangelo Barbini compare assieme a quello di altri 50 personaggi rappresentanti gli illustri muranesi e benemeriti dell’isola.